Ricerchiamo vini radicali. La radice è un archetipo, un’educazione culturale alla comprensione della micorriza, del complesso microbiologico del suolo, da cui la radice trae nutrimento, infondendo nel grappolo del futuro vino: carattere, anima, essenza, propri di quella porzione di terreno.
NICOLAS JOLY
Qualora la produzione di un vino venga guidata da un progetto enologico prefissato, il vino si scollega dalla sua origine di provenienza, l’uva, la terra. Privando il vino della sua essenza, si sottrae la verità, nutrimento della coscienza, e si gode solo di una finzione. Perciò da SCIUMA, nella nostra enoteca, troverete esclusivamente vini autentici, non manipolati, naturali dunque radicali. Troverete sempre un’anima e una storia da raccontare nel vino da voi scelto.
Godere di un «buon vino» passa indubbiamente da una rivoluzione agri-culturale, da un ritorno alla comprensione che natura e cultura sono sinonimi, significati gemelli, distanti dalle logiche mercantili. Gustare un buon vino, oggi, è sviluppare un commercio solidale della cultura.
I vini radicali sono irripetibili, hanno caratteri definiti, sensazioni odorose peculiari. Non sono vini che parlano del vino, ma vini che raccontano del loro «altro intrinseco»: la natura, le relazioni umane, le radici, che sono origini.
I vini radicali non sono vini sinceri, bensì autentici.
La sincerità non garantisce alcuna autenticità.
Possiamo essere sinceri ma profondamente ingiusti:
la sincerità appartiene al soggetto che esprime un’azione. L’autenticità è oggettiva, la sincerità soggettiva. Un vino radicale, naturale, è autentico perché i gesti compiuti dal vignaiolo nel suo creare, vinificare, tengono conto di una realtà oggettiva, la natura, di una cornice sociale oggettiva. Essi cercano di rispettare queste realtà – la natura ed i contesti etici sociali – interiorizzandole, compiendo gesti sinceri nella conduzione agricola e nella vinificazione. I vini radicali sono mondi autentici.
Godere di un «buon vino» passa indubbiamente da una rivoluzione agri-culturale, da un ritorno alla comprensione che natura e cultura sono sinonimi, significati gemelli, distanti dalle logiche mercantili. Gustare un buon vino, oggi, è sviluppare un commercio solidale della cultura.
I vini radicali sono irripetibili, hanno caratteri definiti, sensazioni odorose peculiari. Non sono vini che parlano del vino, ma vini che raccontano del loro «altro intrinseco»: la natura, le relazioni umane, le radici, che sono origini.
I vini radicali non sono vini sinceri, bensì autentici.
La sincerità non garantisce alcuna autenticità.
Possiamo essere sinceri ma profondamente ingiusti:
la sincerità appartiene al soggetto che esprime un’azione. L’autenticità è oggettiva, la sincerità soggettiva. Un vino radicale, naturale, è autentico perché i gesti compiuti dal vignaiolo nel suo creare, vinificare, tengono conto di una realtà oggettiva, la natura, di una cornice sociale oggettiva. Essi cercano di rispettare queste realtà – la natura ed i contesti etici sociali – interiorizzandole, compiendo gesti sinceri nella conduzione agricola e nella vinificazione. I vini radicali sono mondi autentici.
SCIUMA ricerca e sostiene vignaioli che difendono la salubrità del proprio territorio, osservando una marcata etica ambientale per salvaguardare la vita in ogni sua forma ed ambito. Per questo, SCIUMA svolge una selezione rigorosa dei vini, mettendo al bando pesticidi, prodotti di sintesi applicati ad una superficie agricola come la vigna e ogni tipo di enologia interventista che miri a modificare o esacerbare componenti odorose e gustative del vino.
Ci identifichiamo imprescindibilmente nei valori culturali dei vignaioli contadini, artigiani e custodi della Terra affini, assieme abbiamo il fondamentale compito di lasciarla, alle generazioni future, fertile e ricca di vita. Spendiamo la maggior parte di questa bruciante passione nella continua ricerca di nuovi artisti che abbiano la fede ed il credo di una viticoltura naturale, che perseguano i medesimi sforzi agricoli nella loro cantina. Il rapporto interpersonale con il singolo custode è fondamentale, recarci nella prossima vigna è quanto di più naturale noi possiamo compiere. Comprendere dall’ascolto è cruciale per saper raccontare. Il nostro dovere è dar voce a questi agricoltori, hanno bisogno del nostro sano entusiasmo!